lunedì 30 giugno 2008

Post ad personam: Leggete qui! Ascoltate qui!


Buon lunedì a tutti voi, qui sul Blorum di Mara,

come state? O, per dirla alla senese: com' è?
(Ricordo che i primi tempi, quando mi domandavano Com' è?, rimanevo, bocca a mezz' aria, stile pesce: Come che? Mi dicevo!)
; D

Oggi vi riporto, tanto per cominciare, e per alleggerire il post di due giorni fa, due piccole novità:

1: La recensione, che dire bella è poco, sul mio libro, "Leggimi nei pensieri", uscita sabato scorso con il settimanale "Nuovo Dialogo", in allegato al Corriere del Giorno, quotidiano di Puglia e Lucania.


2:La mia intervista su Radio Popolare Salento, sforbiciata qui e là, in modo che possiate ascoltare solo quella e non tutto il programma (che pure, meritava, però!).


Ok, vamos!!!


1: Cliccate qui:


http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_recensione_stampa_Ventuto.htm


2: Cliccate qui:


http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm


(Appena si apre la pagina, scorrete poco poco verso il basso e cliccate sulla musicassetta a destra: non un cd, capite??? Una musicassettina!!! Ah...)


Bene, that' s all, folks!!!


Per ora.


Mara


http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_ordini.htm

http://www.locanda-almayer.it/

http://www.ibs.it/code/9788895106168/venuto-mara/leggimi-nei-pensieri.html

Etichette: ,

sabato 28 giugno 2008

Pre-Post: doverosa premessa.


Il post che segue,"L' ancora di salvataggio" è un brutto post. Nero carbone.

Scuro come l' ombra che ritaglia lo spicchio di luna, qui accanto.

Ho sentito di scriverlo dopo alcuni giorni, e questo ultimo pomeriggio in particolare, passati a meditare, ascoltare, sentire, il dolore.

Ho pensato molto al calvario di chi soffre e, forse di più, al bisogno disperato che c' è dietro, ossia che chi è accanto, o semplicemente intorno, il popolo dei sani, mi verrebbe da dire, non deluda...

Non manchi la presa, non tentenni, non fallisca l' occasione. Non tradisca la vita.
Sia all' altezza di un compito che nessuno insegna mai, prima, e che, atrocemente, qualifica ciò che sei e sarai...

Così, ne "L' àncora di salvataggio", ho immaginato, superficialmente, di scavare nella violenza devastante e segreta di chi non è all' altezza, di chi sente di non essere capace, di non farcela, ad essere quell' àncora.

Nè ora, nè forse mai...

Abbraccio con l' anima chi di voi legge questo blog soffrendo, a causa di qualunque male.
E abbraccio chi vorrebbe esserci, ma non sa o non ce la fa.

Mara

Etichette: ,

venerdì 27 giugno 2008

L' ancora di salvataggio.


Maligna responsabilità.
Enorme, pesante, vile.
Nera.

Affonda, più di un badile di ferro arrugginito, riempito fino a crepare le pareti lise come latta.
E tira giù, giù, una vita che no, non è la mia.

Non tocca a me. Vai via, vai da qualcun altro!
Lontano, sì lontano!

Io risorse non ne ho.

E questo, NO, non è il mio turno.
...

Vuoi una spalla su cui piangere?
Vuoi una parola per non piangere?
Vuoi un bacio prima di piangere?

Vuoi me accanto, quando hai il terrore che ti copre, e ghiaccia ogni singolo pelo dritto del tuo corpo?
Vuoi una carezza nel mio sguardo, che sappia cucire a punti piccoli, ago a farfalla, le tue ferite sanguinanti?
Vuoi tutto, per non sentire che tutto è andato a fondo, a fare da rimpasto nel tuo gorgo nero?

Vuoi la mia pace?
Io ti odio!

Odio la sventura che sta divorando la tua vita e punisce la mia!
Odio le occhiate supplici che fagocitano ingorde, frammenti di gioie, e alimentano di invidia l' ingiustizia!
Odio la pretesa più feroce, del più cannibale senso di colpa, mascherata da sacrosanta equità!
Odio le lacrime e odio la sconfitta!

IO TI ODIO!!!

Ora, adesso, oggi, ti odio.
...

Tu muori. Io vivo!

Tu langui. Io vivo!

Tu soffri. Io vivo!

Tu piangi. Io vivo!

Tu gridi. Io vivo!

Maledizione a tutto, IO VIVO!!!


Mi fai terrore. Io vivo!

Mi succhi vita, ma io ti resisto e vivo!

Mi guardi chiedendo, elemosinando, gridando. Via! Lontano! Io vivo!
...

Parla! Dimmi, che sarà di me? Vuoi condannarmi?
La sento la maledizione di Giuda... La sento che già mi alita sulla faccia...

Quale faccia? Non ho faccia. Non ho forze. Non ho coraggio. Non ho pena!

Ma sento la somma di tutti i miei no, a farmi da corazza... Così lo dico!
Io non so esserci.
Non so stare là. Non so respirare la tua stessa aria. Mi contagia.

Non so stare, nel dolore, accanto a te.

Punto.
Basta.
Stop.
Finito.
Teatro chiuso.

E' così, è vero, questo è il vero.

Questo sono io.

Guarda riflessa la mia faccia senza faccia.


Mara


http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_ordini.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.ibs.it/code/9788895106168/venuto-mara/leggimi-nei-pensieri.html

Etichette: , ,

mercoledì 25 giugno 2008

Buon "Mesiversario" BLORUM di Mara!!!


Primo mese di vita.

Tanti momenti felici...

Grazie a tutti voi che avete scritto, grazie a tutti voi che avete letto.

Ci sono. Felice di esserci.


Mara


Etichette:

Felice.


Prova a chiudere gli occhi.
Una mano poggiata piano, qui sulla pancia, non una carezza e non un peso.
Niente vuoti, senti solo la curva di un piccolo pieno, solo il respiro.
Tocchi la pelle, c' è calore, morbida tiepidezza.

Ti abbandoni.

Metti che sia di pomeriggio, il colore è giallo arancio, carico come carica è l' aria, in questi ultimi giorni. Carica di sabbie, polvere, acqua.
Acqua in minime, infinitamente piccole, perline di vapori che senti salire su con il respiro.

Il sole che infuoca, del pomeriggio presto, proietta fasce larghe di luce e ombra sul soffitto, filtrando attraverso gli scuri chiusi.
Siamo in città, e nulla ronza nella stanza ma, gli insetti, li puoi sentire con la mente: è estate e tutto ricorda stradine senza ombra, muretti secchi come fossili, pietre macchiate da aloni come di ruggine... sono i muschi bruciati, da un sole senza misericordia.

Immagina qualche soffio di aria, sbuffato attraverso le fessure delle persiane. Non rinfranca.
Non spira e diventa più fresco come in un mulinello, è bollente, invece, e immobilizza l' atmosfera in un alone opaco.

Questa è l' ora, per me, di esplorare il passato e indagare il futuro. Ad occhi chiusi, nella dimensione della sospensione, in un mentre che mi vede tesa, in ascolto, con ogni fibra del mio corpo e ogni guizzo della mia sensibilità emotiva, accumulo suggestioni che interpreto.
Mi ricongiungo con un passato battuto da generazioni dimenticate, che sento come tralci rampicanti sulle mie radici: ciò che resta a unire la parte tangibile e materica della mia natura, con i vagheggi incompiuti delle mie aspirazioni future, generate nella struttura illimitata del nostro vivere qui.

Cerco, nei ricordi ineffabili e confusi al di là della vita, i segni di ciò che mi appartiene, che è sempre stato mio, nascendo con me, prima di me, affinchè illumini il mio domani in un punto preciso, in cui accomodarmi, finalmente felice.

Felice...

Felice mi sento in modo struggente e fisico, in pomeriggi come questo.
Sento il mio corpo steso. Molle, abbandonato.
Sento i miei pensieri come folate di vento salire verso l' alto per poi ricadere giù, là dove sono partiti.
Sento le mie inconfessate aspirazioni, formate non più che i corpi di due adolescenti, con le loro rotondità appena sbozzate e la forza incerta di spalle che si allargano un poco, e arti che si allungano un poco...

Sento tutto questo. Capisco e, in quell' istante, sono, corpo e anima, felice.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_ordini.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.ibs.it/code/9788895106168/venuto-mara/leggimi-nei-pensieri.html

Etichette: , , ,

martedì 24 giugno 2008

La mia intervista all' interno di "Grafite", sabato scorso, su Radio Popolare Salento!

Et voilà!

In rete, per chi se la fosse persa -e siete tanti, lo so! Sabato c' era il sole, l' acqua era fresca, la sabbia bruciava, il chiosco dei gelati, gli amici... Ok, perdonati! -, la puntata di "Grafite" in cui ho presentato "Leggimi nei pensieri" !

Cliccate qui:

http://www.radiopopolaresalento.it/?cat=39

So che siete super esperti di IT, tuttavia, siccome sono una scrupolosona, vi do delle dritte:
appena si apre la pagina, cliccate sulla freccia in basso >, nello spazio di "Grafite: ascolta l’ultima puntata della stagione" e, se volete ascoltare solo la mia intervista e non tutta la puntata (anche se hanno passato musica fantastica!), cliccate sulla barra - io ci sono dal decimo minuto, fino alla prima mezz' ora!- direttamente con il mouse.
Voilà les jeux sont faits!

Aspetto i vostri commenti ma, mi raccomando, clemenzaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_ordini.htm
http://www.ibs.it/code/9788895106168/venuto-mara/leggimi-nei-pensieri.html

Etichette: ,

lunedì 23 giugno 2008

Sapori e piaceri.

E' di ieri.

Calda, solitaria, pensosa, molle, domenica.
E' di ieri, il mio lento soffermarmi sui piaceri del sapore, di lingua e palato, qui, nel tempo che scorre...

Vino e cucina, mi hanno parlato sommessamente, per tutto il giorno del riposo. Sono rimasti qui, appena fuori da me, lasciandomi poco appagata e vagamente esausta.

Vini e tavole apparecchiate, imbandite, oggi, a fine lunedì, mi fanno rabbia: piaceri a portata di voglie, occhi, mani, olfatti e bocche, in ogni dove, nei più minuti piccoli punti a macchie sulle cartine geografiche, evocano desideri in ognuno di noi, così sfacciatemente confessati o soddisfatti che, a dire viaggi, si aprono, a forza, orizzonti disseminati di bucolici agriturismi; fattorie di produzione propria, aperte ad ogni sorta di robusta degustazione; piccole sagre di tradizione storica e medioevale, o nuovi eventi enogastronomici, emersi dal silenzio di lande appartate e semi-disabitate, riportate a nuova vita da comitive di affamati e assetati cacciatori di soddisfazioni nei sensi più primordiali...

La mente viaggia, a sentire il suono di certe parole: Vini, Rossi, e si aprono immagini di botti grandi come ventri di balene alla Collodi, con le assi di legno gonfio, tese fino allo spasimo a contenere vini dai bouquet fruttati, pastosi e vellutati al palato, prodotti per tradizione, con la cura e l’ esperienza di una volta...

Riempiono la mente, visioni di pani grandi dalle forme irregolari, anneriti nelle superfici in fornaci a legna, fumanti negli odori di farina cotta e mollica a bolle larghe e ariose.

Alla lingua sale il sapore di olii lucidi che scivolano come sciroppi dorati sopra un piano, robusti o delicati, aromatizzati secondo fantasie e usi locali.

Si fanno largo taglieri di salumi, vera grandeur del palato, prodotti da allevamenti veraci e genuini, in cui sugnatura, salatura e stagionatura evocano assonanze di piacere senza età.

Si offrono allo sguardo formaggi a lenta maturazione, sapidi e piccanti, a pasta dura, che si liquefanno al solo contatto, con la bocca e formaggi freschi a pasta molle e candida, che rivelano al primo assaggio il sapore del latte appena munto...

Chi è che divora e ingoia, appena lasciando alle papille la licenza di fare il loro dovere?
Chi è che divora e ingoia con gli occhi avidi, castrando il piacere con bocche serrate?

Si gusta troppo con la bocca. Si gusta troppo solo con gli occhi.

Cibo. E si dice forse tanto, fino alla perdita di ogni senso.
La virtù della via che spacca nel mezzo continua a smarrirsi, e ingordi o affamati ci puniamo di fugace insoddisfazione.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.qlibri.it/recensioni/letteratura/narrativa-italiana/racconti/

Etichette: , , ,

sabato 21 giugno 2008

Post ad personam: oggi, su Radio Popolare Salento.


Sta diventando un po' troppo frequente, forse, ma ecco, ancora, un Post ad personam (anche se sarebbe meglio dire, ad uso e consumo di Mara...):

oggi pomeriggio, dalle 15.30 alle 17, sarò ospite del contenitore radiofonico di musica e letteratura "Grafite", sulle frequenze di Radio Popolare Salento o, più semplicemente, per voi internauti, all' indirizzo:

http://www.radiopopolaresalento.it/

Nella home page, sulla destra, scorrendo di poco la pagina verso il basso, troverete la scritta in rosso: ascolta la radio in diretta e, cliccando sotto su diretta, potrete ascoltare il programma dal sito.

Chi può, nonostante il pieno della canicola e i postumi del pranzo da smaltire, mi segua: parlerò, ovviamente, di "Leggimi nei pensieri".

A presto, vi abbraccio tutti,

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.qlibri.it/recensioni/letteratura/narrativa-italiana/racconti/


Etichette: ,

venerdì 20 giugno 2008

Quel passo in più...


Uno. Dieci. Cento. Mille. Perso il conto, passi lunghi, una vita.

Passi ansiosi; passi lenti; passi stanchi.
Passi rabbiosi, pestati per terra; passi veloci, a rischio inciampo; passi appesantiti, fanno rumore; passi allegri, a saltelli.
Passi strisciati; passi a due; passi in solitaria; passi senza traguardo nè meta.

Passi.

Ho sempre amato camminare, usare i piedi, stancarmi. Avere caldo, sentire il cuore accelerato, le irregolarità del terreno sotto i calcagni.
In solitudine, è stata una conquista al piacere, rubata all' orgoglio e al senso, tutto mio, percepito, di sconfitta apparente. Un soppiantare immagini fallite di abbandono e solitudine; di case spoglie e mute, di fianchi vuoti e borse della spesa allungate fino a grattare terra, caricate allo sfinimento; di occhi indagatori, inclementi e beffardi, ma quanto, poi, così attenti ai passi rapidi solitari, appena sfiorati?

Quando cammino penso.
Penso e guardo.
Immagino, mi nutro del sottile percepito, sogno.
Vedo vite passarmi accanto, respiro profumi strani, violenti a volte, di chi, a suo modo, aspira a lasciare un segno, che spezzi lo sfiorarsi senza traccia di sconosciute indifferenze.

Caccio la natura, in quei passi in fuga. Un albero solitario, non troppo cascante e inaridito; acque marine all' orizzonte, digradazioni di rosso arancio; il moscone che vola rombando, in proporzione del suo corpo millimetrico, ad un soffio dal mio orecchio. Annuso l' aria, gonfia o secca; ora calda e pesante, ora fredda.

Il pensiero parla e dice: non mi basta.
Questa veste, questo corpo, questi viaggi in suggestione, questa stessa vita, tutto questo, non mi basta. Mi urla dentro. Io non mi accontento.

Cammino, quasi corro, aprirei la bocca, mentre avanzo, per ingoiare aria fino in fondo a riempire la piena capacità.
Ho fame e sete. Avide aspirazioni di senso e materia, come acqua di mare non rimango ferma in un nessun punto, neppure quando immobile, bloccata , fissa solo nella forma.

Passi ne ho messi tanti, l' uno di fila agli altri e sono andata lontano per poi ritornare, spesso zigzagando.
Linea dritta e poi zig-zag; linea dritta e poi zig-zag.
Uno, dieci, migliaia di passi in più, verso mete, incontro ad altri. Passi come quiete evasioni.
Un po' dritti, un po' a zig-zag.
In porto e via di nuovo.

Quando stanca, prendo il tempo per riposare, in vista dello slancio che non mi aspetta, l' ho sempre cercato io.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.qlibri.it/recensioni/letteratura/narrativa-italiana/racconti/

Etichette: , , ,

mercoledì 18 giugno 2008

Profumo di verde.


Sono cresciuta fra i colori della pioggia.
Toni, sfumature, evasioni di grigio, acciaio, polvere, pietre.

Alcune notti pioveva sabbia, portata chissà dove, da solitari deserti di dune, oltre golfo.
La mattina, al risveglio, in tanti godevano come bambini: strati sottili giallo-canapa, velati su ogni piano.
Nuovo colore alla città, tutto diverso.
Via palazzi e marciapiedi. Portoni e chiavistelli. Facciate tutte uguali, brutture di costruzioni senza perchè. Invisibile colore, amore oscurato.
Via, tutto via.

A pochi isolati da casa mia, c' era una strada, lunga, dritta; su un lato due cortili, alberati.
L' angolo prima, l' interno di una scuola, un canestro da basket nel mezzo e uno spiazzo piccolo per fuggire, dentro linee gialle scrostate in terra, a segnare il limite di un campo irregolare.
L' interno era cinto da muri alti e serrato da un cancello di ferro, attraverso cui era possibile vedere un' idea di qualcosa, infilando l' occhio nella stretta fessura fra un' asta e l' altra.

Passando di lì, sempre di corsa, rivedo me stessa, piccola, minuscola, aggrappata al cancello, girare, di qui, poi in là, destra, sinistra, il viso, per scoprire se c' è qualcuno che sta ancora giocando.
In realtà basterebbe l' orecchio, senza neppure tenderlo, perchè le grida di ansia, voglia di vincere, foga, offrono la loro risposta.

Tornata a vivere nella mia città, dopo alcuni anni in terre piovose e rigogliose, fra vegetazioni spontanee e le colture dell' uomo vivificate da acque abbondanti, mi sono domandata spesso perchè proprio quella via, o meglio, i soli due isolati di quella strada lunga, mi facessero sobbollire il sangue e salire il vuoto d' aria nel petto, al solo scorgerli da lontano...

La risposta era semplice, nitida come il profumo che sale dalla terra.
Tutta in quel breve, appena visibile, spruzzo di verde a macchie, nascosto fra le mura dei cortili, fra la polvere della città senza colore.
Nel respiro di natura libera in metri cubi di bitume e catrame e polveri sottili.

In tutto questo e nell' energia aggressiva e violenta dell' infanzia che non vuole perdere neppure una partita.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.qlibri.it/recensioni/letteratura/narrativa-italiana/racconti/

Etichette: , , ,

lunedì 16 giugno 2008

Quo vadis, baby?

Quo


Vadis


Baby


Quo vadis, baby?

...

Nero. Dark. Cupo. Fosco. Pece.
Pioggia. Cemento. Polvere. Catrame. Graffiti. Muri.
Abbaglianti. Clackson. Nebbia. Fog. Smoke. Smog.

Skyline.

Serie cult. Semplicemente gente.
Mondi ordinari, appiattiti nel fango a bordo marciapiede.
Erba povera e spontanea che cresce nelle intercapedini ai piedi delle strade.
Rughe, facce peste, occhi neri, spalle curvate, passo strisciato. Corpi prosciugati; corpi sbattuti; corpi ingurgitanti spazzature di vita e cibo junk, per poveri diavoli, senza tempo.
Corpi lividi e morti. Corpi lividi e vivi.

Città cadaverica nei margini e nei contorni. Fiorita, tono su tono, nel cuore da cartolina della bella Italia. Di provincia anche quando capoluogo da meltin' pot.

Caricatura e irrealtà. Colata noir patinata, stile Sin City, amplifica la distanza nervosa dei passi dietro le spalle e lascia sogghignare di sollievo.

Delitti e ricatti, solitudini; crimini e bugie, voglie; tradimenti e segreti, miserie; tonfi e cadute,Vita.
Vita di tutti, emozioni da tutti. Orrori di tanti, paure di troppi.

Felicità a morsi, sognata per anni. Risate sincere e ghigni crudeli. Occhi senza lacrime e sangue annacquato da pianti entrati in circolo. Ferocia schiacciata al suolo e pronta a sparare come arma senza sicura.

Amicizia eterna; amore da eterno punto di domanda a fondo scuro.

Quo vadis, baby? Quo vadis, baby! Quo vadis, baby.

A istanti, a momenti, a secondi che corrono. Ci sta tutto.
Cambia solo la punteggiatura.

E l' intonazione del passo da recitare, allo scatto di un ciack.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/
http://www.qlibri.it/recensioni/letteratura/narrativa-italiana/racconti/

Etichette: , ,

mercoledì 11 giugno 2008

Post ad personam: domani a "Stella" !!!


Post fuori nota e in tutto e per tutto ad personam:

domani mattina, in diretta, sarò in trasmissione a "Stella", con Maurizio Costanzo.

Questi tre mesi sono stati un' avventura.

Sono cresciuta molto; dunque, grazie.

Mara

martedì 10 giugno 2008

Un' emozione fiorita.


Profumo di rose; luce di girasoli.
Acqua di gambo; spine di rose.
Leggerezza di bouchet a colori.

L' emozione, oggi, ha il peso di un accostamento di giardino, qui, sulle mie ginocchia.

A scuri aperti, niente vento.
Un bambino, là fuori, grida; vuole provare nel petto incapace l' effetto che fa.
L' aria è calda, mai secca, si alza un po' di polvere da terra.
Il mio stomaco gorgoglia, la testa vaga.

Poco fa è successo che le guance mi diventassero rosso pomodoro. O meglio: sono rimaste le stesse, ma le avrei dette infuocate, tanto bruciavano.
Il sange è diventato liscio, andava e veniva come pittura a nastro dalle setole di un pennello sottile.
Su, giù; su e giù.
Ma le forze dov' erano finite?
Sul fondo di quel barattolo di colore. Raggrumate per il ghiaccio che, dopo la fuoriuscita del calore bollente della mia emozione, si è allargato sotto la pelle.

E' troppo caldo, nell' aria. Non batto i denti.
Ma mi sento in cima, sul picco più alto di un ottovolante un po' arrugginito. Sospesa.
A tratti, la navicella si sporge in avanti... ondeggia e... un soffio di sussulto e volerebbe giù.
A tratti, si culla all' indietro... ondeggia e... un rumore, un piccolo spavento, cadrebbe in giù.

Che emozione ghiacciata, adesso...
Ma in mattina è stata fuoco.

La vedo colore dei fiori, oggi, l' emozione.
Ma è solo per un istante, si libera da ogni definizione e frantuma il suo vaso.

Domani sarà rossa; domenica bianca; fra un' ora solo blu.

E' così. Tiranneggia e decide la sfumatura di ogni respiro.
Bouchet fiorito, fazzoletto inzuppato; chitarra fra le braccia, coltello impugnato; fucile carico, pianta dissetata.

Tutti dominati dai suoi girotondi insensati.

Ma è così.
Opporsi, illude.

Mara

Etichette: ,

sabato 7 giugno 2008

Un treno chiamato anima.

Oggi vola.
Vola, fugge via e si inerpica su stradine sottili e sconosciute.
Corre, sembra nascosto nella scia del vento di levante, aggrappato al suo soffio, come un animale appena nato al dorso della madre portatrice.
Sbuffa correnti e riprende vigore. Arranca sui crinali e si arrotola a precipizio non appena, dalla cima, la strada ferrata scende.

Il mio treno, oggi, non è mio, mi porta via in altre vite e nuovi percorsi non scritti, solo aspirati nei profumi da narici mobili, di solito chiuse.

I ferri sono antichi, arrugginiti dal rosso bruno che corrode senza mai annientare; la forza è sempre la stessa, giovane virgulto di anni con molta vita ancora davanti.
Le panche sono dure, impietose di fronte alle stanchezze, e la mancanza di morbida accoglienza suggerisce che il momento del riposo, dell' abbandono, è ancora molto lontano.
I finestroni hanno diversa natura e confortano. Aprono a vedute larghe e solitarie, mostrano scenari di creazioni immateriali, luci bianche, vapori che confondono contorni e aprono alla dimensione del sogno.

Gente non ce n' è. Sei solo, amore.
Ma l' anima di questo nostro treno è un ventre protettivo e respingente che porta solamente; invita al futuro, senza ricatti e paure.

Si avvicina la fermata e tocca di scendere, adesso.

Ti vedo, sei là, con le montagne di fronte allo sguardo scuro; il mare nell' aria, lo senti, senza ancora vederlo.

Io sono in volo. Piroetto nell'aria e attraverso dimensioni di realtà, danzando.
Approfitto di un tuo sospiro ed entro dalla tua bocca appena schiusa.

Non mi vedi ma mi sentirai.

Il treno dell' anima lo porti nel sangue; nelle immagini riflesse negli occhi; nelle parole che ti verrà di pronunciare anche se non saprai bene il perchè.

E' solo la prima destinazione.
Per l' arrivo, ci sarà ancora tanto tempo da perdonare.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.locanda-almayer.it/content/view/881/76/
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/racconti/leggimi-nei-pensieri/

Etichette: ,

mercoledì 4 giugno 2008

Il cuore e l' attesa.

Oggi sento il cuore ballerino.
Trema, la voce si fa flebile e poi si spezza.
La bocca è un poco aperta, sta per dire qualcosa ma scuote la testa e proferisce no. Rinuncia.

Capitano momenti così. La voce si spacca nella gola e nessuna bolla di alito viene fuori...

Quando le emozioni si affollano, premono, all' interno della cavità del petto e non sanno uscire, per respirare aria e riprendere fiato, io implodo.

Mi rimpinzo di non so che, sembra anidride vuota, ghiaccio secco, e mi gonfio, mi espando, ma non esplodo.
Piuttosto implodo.
Dentro succede tutto. Chi mi guarda non vede nulla. Niente di insolito. La vita scorre tranquilla.

Oggi va così.

Sono stati gli stimoli eccessivi.
Ordinari nella forma, a pensarli con distanza. Solo troppi.
Invadono...

La mia è nostalgia amara anticipata.
Nessun distacco ancora. Il corpo è qui. La pena, però, è già dentro.

All' inizio aspettavo e il cuore montava, il sangue saliva.
Che tempo lento, che chilometri lunghi, che pareti insopportabili... Che minuti angoscianti, che distanza feroce, che noia greve...

Non è passato, ancora. Resta così, qui, quando aspetto. Non ho da fare, posso attendere. Non mi arrabbio. Va bene.

Ma ne ho bisogno. Mi ferisce la distanza, non vedere, non toccare. Non sentire.
Questo sopra ogni cosa.

Devo rassegnarmi.
Purtroppo è una parola che ripeto a fatica, e a fatica va giù.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/racconti/leggimi-nei-pensieri/

Etichette: ,

martedì 3 giugno 2008

Roxanne.

Giorni convulsi, giorni spietati, giorni afosi, giorni cantanti...

Di nuovo qui; pensieri che cascano, rotolano, e a precipizio giù coprono me, che non sono a valle, ma neppure in cima...

Da un po' di tempo, quando giro la testa vedo verde. Verde pianta, verde rete, verde manto, verde panno.

Roxi è fortunata, vive verde e non è da tutti, anno duemilaotto.

Roxi sta per Roxanne. Non so perchè le ho dato questo nome ma tant' è.
Non conta, lei non lo conoscerà mai.

Roxi ha poco più di mezzo anno ed è cresciuta, da che vive qui, a sinistra del mio pc.
Cambia spesso aspetto, carattere mai.

Roxi è stata un regalo per un compleanno speciale, evocativa di una condizione intima che non sento più mia.
Roxi non mi ama; vuole solo pace e calore.
Roxi non ha mai paura, e se invadi la sua terra non indietreggia: si gonfia, soffia, si inarca, la pelle diventa acida, bluffa un veleno in corpo che non ha.

Roxi è spietata, nella caccia è senza distrazione, un soffio d' ala e il secondo battito non arriverà più.
Usa la natura, non spreca nessuna risorsa, ha la saggezza iscritta nel suo sangue gelato: risparmia le forze in carestia, fa scorte nell' abbondanza.

Roxi non sembra avere affetti, nè mai sentire il cancro della solitudine, però le è cara la sua rupe, e così la sua pianta.

Il suo cibo è rivoltante; le feci ne sono diretta, nauseabonda, trasmutazione.

Non beve, non suda, non emette suoni.

E' avvolta nel silenzio ma i suoi occhi sono peregrini, fuggono presto.
L' unico rumore attorno a lei è il gocciolare senza posa della piccola cascata artificiale e, a tratti, la sua lingua di colla lanciata per catturare moschini invisibili.

Il manto mimetico, che mi suggeriva futili similitudini, è di apparentemente casuali, imprevedibili, accostamenti di colore e punteggiature. Ma se Roxanne è nera, è nera sul serio: color brunito spento, carbon fossile e nessuna mano di vernice la colora.

Buon per lei, in genere non dura: Roxi si consola facilmente e non spreca tempo in umori grisaglie.

Animali nel tempo.
Cani, pappagalli, tartarughe, guinea pig, pesci rossi...

Oggi Roxanne.

Un rettile mette spalle al muro nella prova della gratuità.
Non amerà mai; non ricambierà mai.

Per un grazie, prego, rivolgersi specie a fianco.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/racconti/leggimi-nei-pensieri/

Etichette: , ,