mercoledì 30 luglio 2008

Fra' Giorgio: Un assaggio per voi da "Leggimi nei pensieri".


La mattina mi sveglio sempre molto presto. Il sole non è sorto ancora, la mia cella è tutta immersa nella penombra, salvo che per quel filo di chiarore che filtra da uno degli scuri che non riesco mai a chiudere bene.
Da quando sono in convento non ho bisogno della sveglia, che strano… ricordo che quando vivevo in paese con mia madre, se non veniva a chiamarmi in modo energico, con la tazzina di caffè caldo, i miei occhi tutti impastati non riuscivano a vedere la luce.
Ora non ho più bisogno di queste cose, non ho più bisogno di molte cose e sono felice.

Non che per natura abbia mai avuto particolari necessità: per me contava la famiglia, un piatto caldo buono con i sapori della nostra campagna, Rocky il mio cane da pastore, un piccolo lavoro che mi desse da vivere, in modo semplice è chiaro, per non stare senza fare niente. Nella mia famiglia non usa “campare i vizi”, noi diciamo così, cioè non si alimentano i vizi ma si lavora onestamente, perché l’uomo sta al mondo per essere operoso. Ho fatto un po’ di tutto prima di arrivare qui: il bracciante, il camionista, l’ambulante, tutti lavori che si trovano giù da noi se non ami studiare e a me, per la verità, non è mai piaciuto un granchè… Non sono mai stato portato, lo dicevano gli insegnanti a mia madre: "Signora, non è per lui… trovategli un mestiere. E’ tanto buono, rispettoso, serio… Sarà un gran lavoratore, un buon padre di famiglia."
Ma anche le donne non sono mai state cosa per me. Non le capivo, non sapevo mai cosa dire, sono troppo timido e semplice… Ero sempre in imbarazzo quando dovevo parlarci, persino con Enza, lì al forno in paese… anche chiedere un chilo di pane col lievito madre era una pena. Forse perché mi guardava sempre con due occhi strani…o perché è bella, lo so, tutti ne parlano da noi, ma per me no, troppo disagio…
Comunque, l’ultimo lavoro che ho fatto è stato vendere aspirapolveri, è stata una esperienza strana perché quelle macchine sembrava facessero apposta a non seguire nessuno dei comandi miei! Oggi lo racconto ai confratelli ridendo perché secondo me il Signore attraverso di loro ha voluto dirmi : "Giorgio mio, levaci le mani! E’ qui che sarai felice, qui sul mio cuore. Lascia aspirapolvere, paese, casa, Enza e tutto quanto e vieni con me. Ti farò pescatore di uomini."

[...]

Sono sempre stato molto devoto, mamma ha insegnato a tutti noi figli il timor di Dio. Papà non l’ho conosciuto, è morto che avevo pochi mesi, nella cava, schiacciato da un rullo. E’ molto frequente giù da noi, non si lavora sicuri e ogni tanto, ecco una nuova vedova… Prima le riconoscevi subito perché vestivano tutte solo di nero, dal giorno del lutto fino alla fine. Qualcuna, ricordo, nella bara si faceva mettere un foulard a fiori, ma erano sempre fiori scuri, blu, marrò, al massimo rosa scuro, niente di acceso. Oggi non usa più e le vedove, specie se sono giovani, quando mi vedono scendere giù in paese per le feste, mi dicono che già l’hanno pagato il loro tributo e pure il nero sarebbe troppo… Molte si risposano, mia madre mai. Forse la vita in campagna con tanti figli da crescere ti toglie certi pensieri.
La domenica mattina mamma ci portava tutti presto alla Santa Messa. Sembrava una festa! Ci faceva lavare bene, ci vestiva con la roba buona, preparava un pranzo che mandava un profumo…diceva che il Signore ci aspettava con ansia per cui dovevamo essere sempre puntuali e non rimandare mai alla sera, anche perché se poi avessimo avuto visite nel pomeriggio che avremmo fatto? Mandare via gli ospiti stava male.

[...]

Il mattino per me ha avuto sempre l’oro in bocca, mi sale la gioia nel cuore a guardare, fuori dalla finestra, l’orto coperto come da un velo scuro che mi fa venire subito in mente le reti nere, a maglia stretta stretta, dei pescatori di sardine… L’aria punge come spilli e la terra odora d’acqua. Le ombre piano piano si vanno ritirando e tutto si colora di grigio-azzurro. Di fronte alla mia finestra Padre Guglielmo apre anche lui le imposte e come ogni mattino, ci salutiamo con un timido sorriso. Lui perché non ci vede molto bene e teme forse di non riuscire a guardarmi proprio negli occhi e io perché provo troppo rispetto per un Padre che è stato così illustre nel nostro Ordine. Ha scritto tanti libri, molte parole che usa le ho cominciate a conoscere studiando qui in Convento, cercandole la notte sul vocabolario, ma comunque non le saprei usare.
L’ho detto prima, sono una persona semplice. Mi piace la natura, lì ci vedo Dio. La natura tante volte nella vita mi ha consolato, abbracciato, illuminato, parlandomi della mano del Signore su di noi.

[...]

In paese, quando mi incontrano, talvolta mi chiedono se tutti i frati sono come me e se in convento c’è la pace che vedono nei miei occhi… Purtroppo, non so mai cosa rispondere a questa domanda. Io ho trovato la pace e non riesco a pensare sia in altro modo che così…

[...]

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lunedì 28 luglio 2008

"BlogTime" e "CounselingTime"


Cari tutti,

buon lunedì e buon inizio settimana!
Un lunedì atipico, non c' è che dire, pesa meno sulle spalle, è parecchio più simpatico e poco arcigno... Sembra quasi di poter sentire, alle pendici del naso, il suo energizzante e fresco profumo di vacanze!!!

Il fatto di essere ad un soffio dall' agosto italiano, dalle ferie nazionali che mettono in stand by tutto, fuorchè autostrade, aeroporti, stazioni, stabilimenti balneari, gelaterie, ecc. ecc. ecc., non mi scoraggia dal parlarvi, aggrappandomi alla piacevole (per me!) scia feriale del lunedì, di un nuovo progetto che mi vedrà attiva, proprio a partire dal prossimo agosto!

Mi spiego meglio: vedete l' immagine qui in alto?
Qualcuno, più attento e curioso, l' avrà già notata sulla sinistra del Blorum, da qualche giorno a questa parte, si tratta della foto di copertina del numero 1 di BlogTime, il primo magazine dei blogger italiani, scaricabile in formato digitale, che ha visto la luce nel mese di luglio, dopo un anno e mezzo di preparazione.
Citando Titty Cerquetti, pioniera della rete e notissima blogger, ideatrice e curatrice del progetto : "la particolarità di BlogTime è quella di essere realizzata unicamente da bloggers, senza per questo essere una rivista per bloggers. Nel senso che, se tra i bloggers che scrivono per BlogTime sono annoverati giornalisti/e, scrittori, professionisti, artisti, questa rivista è per chi ha voglia di leggere qualcosa di simile ad un magazine tradizionale. (...) Si tratta, infatti, di una vera e propria rivista, nella struttura, nell’impaginazione, nei contenuti, e potrebbe tranquillamente essere stampata e distribuita in edicola. Inoltre, è composta, sì, interamente da materiale realizzato da blogger, ma non è una raccolta di racconti, e neanche un puzzle di post. BlogTime è una rivista che vuole, e tenterà di farlo ogni giorno, raccogliere tutto ciò che di giornalisticamente valido il mondo dei blog propone. (...)
BlogTime si occupa di cultura e di personaggi, di letteratura e cinema, di musica e di pittura. Si occupa di politica e di solidarietà, di internet e di nuove tecnologie, affidandosi alla competenza di tecnici, scrittrici/ori, giornaliste/i, sociologhe/i e quanti vorranno offrire la loro collaborazione per un progetto che nasce dal lavoro volontario di chi fa per il piacere di fare. (...)
BlogTime è di tutti e di nessuno, non ha linee politiche o commerciali prestabilite né vincoli di sorta. Si propone come spazio per ogni voce e, così come capita nei nostri blog, offrirà spazio alle repliche, ai commenti, alla voglia di aggiungere qualcosa in più agli scritti degli autori, con pagine che saranno appositamente dedicate proprio ai vostri commenti.
BlogTime nasce, in questa prima fase, come periodico mensile ma il desiderio è che possa diventare settimanale, per dare modo ad un numero sempre maggiore di voci di partecipare, e per dare spazio oltre che agli approfondimenti anche all’attualità. (...)"

Bene, dopo avervi offerto un' ampia panoramica sull' universo BlogTime, vengo a me e vi faccio partecipi di quella che sarà la mia partecipazione al progetto: a partire dal prossimo numero della rivista, sono molto felice di annunciarvi la presenza della mia rubrica di posta, "CounselingTime", in cui mi occuperò di rispondere alle e-mail di chi, in forma del tutto anonima, vorrà affrontare, assieme a me, questioni personali, affettive, emotive, di lavoro, familiari e quant' altro, che attengano alla sfera del Counseling. A tal proposito, mi sembra importante precisare, per chi non avesse chiaro l' ambito di applicazione del Counseling, che il Counseling non è psicoterapia, non è diagnosi psicologica, non è analisi; il Counseling è ascolto, sostegno, orientamento, contenimento, empowerment, sostegno all' autorealizzazione e all' autoliberazione creativa.

All' interno di BlogTime, oltre alla mia rubrica di posta "CounselingTime", avrò mensilmente un pezzo singolo mio, una sorta di editoriale, un parere su un argomento di stretta attualità (politica, società, personaggi, fatti rilevanti), da cui proverò ad allargarmi con delle considerazioni di carattere più generale.

Nel prossimo numero di BlogTime, il mio articolo di "esordio" -chiamiamolo così!- verterà sul Counseling: avrò cura di presentare e spiegare cosa è il Counseling, i suoi numerosi campi di applicazione e il modello da me studiato e applicato, ossia quello Pluralistico Integrato. Infatti, come molti di voi già sapranno, sono una Counselor jr (jr perchè mi aspetterà ancora un anno di pratica supervisionata per abilitarmi come Counselor professionista) e mi occupo, tra l' altro, di Counseling per singoli, coppie, gruppi.
All'interno dell' articolo, in primo piano, ovviamente, ci saranno i richiami alla rubrica che segue, "CounselingTime".
Come apertura, contiamo di partire con due lettere; a seguire, ovvero dal numero 3 di BlogTime, la amplieremo con tre o anche quattro lettere, questo in base alla lunghezza di domande e risposte!

Miei carissimi, credo di avervi detto tutto.
In ogni caso, ora sono qui, non mi muovo, non parto, dunque per editare e aggiungere postille avrò sempre modo!

Non è superfluo che ve lo ripeta: sulla destra del Blorum, ora, avete tutti a disposizione il mio indirizzo gmail: mara.venuto@gmail.com
Chiunque desideri essere protagonista della mia rubrica "CounselingTime", può scrivermi una mail.
Sia che vogliate firmarvi, oppure usare un nick; sia che siate degli abituè del Blorum o dei viaggiatori di passaggio: scrivete pure.

Parleremo di tutto, per me ognuno di voi è importante. Qualsiasi cosa abbiate da dire, qualsiasi inquietudine vogliate esprimere.

Vi abbraccio.

Mara

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giovedì 24 luglio 2008

Casa mia, casa mia...


"Casa mia, casa mia,
per piccina che tu sia,
tu mi sembri una badia..."

Vecchia filastrocca, ha cullato molti miei sonni e placato i -pochi e presto dimenticati- capricci dell' infanzia...

Si è intrufolata, lieve ma decisa, questa nenia, nel cavo delle orecchie della memoria, non appena ho aperto, qui, il post del ritorno.

CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Come state?

Come sono passati questi giorni?

Novità? Noiose? Felici? Rabbiose? Tristi? Eccitanti? Estive?

Eccomi qui. Davvero decisa a non muovermi per un bel po'.

Soggiorno romano, frenetico, confuso, nervoso, eccezionalmente stimolante. Visto, osservato, messo in un angolino del pensiero e in una nicchia tiepida delle emozioni, un vasto mondo di persone, incontri di attimi, storie ascoltate, sognate, tragitti infiniti e tempo per curiosare in occhi, bocche cucite o parole gridate in lingue sconosciute.

Mi porto via il solletico di domande che mai vedranno scritte risposte, solo ipotesi da sorrisi solitari e immaginarie vite, appena suggerite...

Ho abitato in una strada alberata. Foglie secche arancio a tappeto, scricchiolano e si frantumano sotto i tacchi. Mi domando: sono in anticipo o in cruciale ritardo dal tempo della vita?

Ho ascoltato conversazioni sotto le mie finestre di passanti lenti. Lingue misteriose, lontane, o la nostra, storpiata ma, certo, desiderata e voluta.

Ho viaggiato in piedi, accanto ad una ragazzo slavo, con una voglia rosso ciliegia su tutta la parte destra del volto. Non si nascondeva, non si metteva di tre quarti, non si copriva il viso, non si agitava per dissimularla, come io, fossi lui, avrei fatto... Vestiti operai indosso, un profumo di bagnoschiuma fresco arrivava dritto a me...

Primo giorno, un colloquio di selezione del personale mai affrontato prima: tanti ragazzi, un uomo in là con gli anni, una donna adulta-bambina. Mi armo di competizione, mi butto nella lotta: non mi piace -e dopo starò male- ma non so tirarmi indietro, rifiuto la resa del non provato. Uno HR Manager -ossia: Human Resource Manager-, davvero particolare: sforzi sensibili, passione nell' impegno, vitale movimento corporeo e emotivo... Passata, devo purtroppo dire no. Vado via con il sacco più pesante che in partenza: ho imparato qualcosa, anche di me, ho incontrato una realtà non profit viva e fedele negli intenti quanto negli atti.

Ho conosciuto la Metro.

Sola, in un favo nero, attraversato da mille colpi di spray fluorescenti, stillante corpi che colano alla rinfusa in molteplici direzioni diverse. Ero là, concentrata e attenta, mascella serrata e occhi strizzati, ho confuso linea A con B. Ripreso il treno nella direzione opposta, mi sono compiaciuta, dentro di me, dell' estasi del perdersi.

Sento di amare la Metro: non la temo. Non la rifiuto. Ci credo. La preferisco senza esitzioni a cento autobus, lenti, percorrono chilometri, cambiano quartieri, isolati che scorrono e vengono dimenticati, alla fine sei sempre in ritardo e, mi sembra, a un tiro da casa...

Bene, miei cari. Cronistoria della curiosa esperienza della provincia che tocca per un attimo, già passato, la coda della cometa del centro del mondo.

Voilà! Casa mia, casa mia... Home sweet home...

Meglio non partire, troppo; meglio non andare lontano, troppo: viene sì la voglia di non fermarsi più.

Vi bacio.

Felice, felice, felice di avervi ritrovati.

Ci sono e resto.

Mara

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sabato 19 luglio 2008

Incontri.


Miei cari... Tutti.

Come si dice, back home. Eccomi qui. Di nuovo, con voi.

Percezione mia, giorni volati, un soffio, pfiu, via. Arrivati a venerdì.
Mi trovo a galleggiare, nel ventre caldo dei ricordi e dei sentimenti, smossi in questi miei furiosi e dilatati, veloci, miracolosi, giorni, lontana...

Stanchezza senza pesi, nè sudore, nè occhi seccati.
Sonno senza torpida lentezza, fatica delle membra, testa che scotta.
Esame severo, lezioni infinite, lavori che scavano dentro e che dovrai ricordare, parole timide, corse per arrivare, emozioni che investono -che è successo? Ero io?- nessuna spossatezza, nessun bisogno di silenzio, nè di chiudere gli occhi.

La forza sgorga a fiotti dall' interno, la quiete è una sfera di calore che irradia dal centro del petto e invade ogni recondito anfratto del mio essere...
La passione che alimenta e brucia. La motivazione che mette il fuoco e spegne ogni languore.
Ecco i miei giorni passati.

Ritorno a casa pensierosa, piena di desideri, sollecitata da stimoli e curiose vicende che si profilano velate...
Pienamente felice, al contempo, di ritrovarmi qui con voi.

Perdonatemi, non sono nel pieno della mia stabilità, viaggerò ancora per qualche giorno, fino a martedì, per imponderabili e misteriose occasioni che colgo, per intima e convinta tendenza al non lasciare nulla di inesplorato.

Il Blorum non attenderà oltre martedì e io con lui.
Nella partenza nuova di domani mattina, col sole e i colori freddi, anelo già al ritorno alla calma del riordino delle idee e alla culla del mio centro immobile e sicuro...
Oggi è così. Vado via così.

Prima del breve arrivederci, immaginandovi ebbri e stanchi, nel cuore della notte di questo weekend, condivido con voi il ricordo di alcune persone, incontrate, toccate, sfiorate nell' anima, nel coraggio, in quei lenti, frettolosi, lucidi e febbrili, giorni passati...
Emozioni che la rara verità del così come siamo, illumina di ricchezza che vive e perdura.

Cristiana: Occhi neri, lucidi, apertura su spazi bui, profondi; morbido sapore, dolcezza amara; calore nel petto, anima brucia, cerca.

Roberta: Fuggi, scorri via veloce come fascio di seta, soffi come vento che fa rumore; vorresti silenzio, non ti è concesso, erompi come voce del tuono.

Michela: Forza, travolgi; lealtà, travolgi; coraggio, travolgi; passione, travolgi. Niente calcoli, niente compromessi, dici sì, dici no. Non conosci menzogna. Verità, sei.

Nicola: Sorridi. Sorridi aperto, sorridi libero, sorridi lieve. Sogni, accogli, cerchi, chiedi. Non smetti, mai. E vai dove vuoi.

Barbara: Colore nero, colore rosso. Sangue che scorre, lo vuoi vedere, lo vuoi toccare. Nero lo cerchi, senti che è vero, somiglia a te. Tuo è lo sguardo di chi fende l' oscurità senza averne timore.

Marco: Dolcezza che vibra, traspare, non mente, ti trascende. Dolcezza sofferta, tenerezza del cuore profondo, vero, amaro. Cerchi e desideri, non ti stanchi. Ti fidi. Amore vuoi, amore avrai.

Francesca: Saggezza dolorosa, coscienza severa, salda. Verità desiderate, verità vissute. Silenzi nutriti, accolti. Anfora di sapienti sentimenti, emozioni turbinose, nei sorrisi lievi appena accennati.

Grazie.
Vi porto qui, con me.

Mara

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venerdì 11 luglio 2008

Una settimana via...


Miei cari tutti,

da oggi, fino a venerdì prossimo, il Blorum è in stand by...

Sarò fuori casa -senza pc!-, per una settimana di formazione residenziale in Counseling e, previo esame, sarò finalmente abilitata all' esercizio della professione come Counselor jr (jr perchè, al termine di questo mio secondo anno del Master in Counseling, mi aspetterà un terzo anno integrativo di pratica, per conseguire il titolo di Counselor professionista!).

Sarà una settimana di studio intensivo, di duro lavoro su me stessa e di workshop per l' apprendimento di ulteriori tecniche operative.

Tutto questo mio percorso, ad ogni modo, sta dando frutto: vi parlerò al mio ritorno di una grossa novità che vedrà me, e chi vorrà, più protagonisti e uniti!

Mi sono chiesta spesso, in quest' ultimo periodo, come sarà essere lontana dal mio pc, dal mio blog e, soprattutto, da voi, che mi siete diventati tutti davvero cari...

Di certo, tornata qui, avrò molto da raccontarvi e da condividere con voi!

Vi abbraccio tutti forte, con il cuore e... GUAI! NON DIMENTICATEMI! ^ ^

Tra una settimana ci ritroviamo qui.


Mara

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giovedì 10 luglio 2008

Novità: Piccoli assaggi per voi da "Leggimi nei pensieri".

Carissimi tutti,

un' idea semplice che è venuta fuori così, nello spazio di qualche giorno, e che, oggi, prende il via.

Una volta a settimana, ho pensato di proporvi alcuni stralci significativi, dai quindici racconti/monologhi che compongono il puzzle di storie di "Leggimi nei pensieri".

Molti di voi che seguono il "Blorum di Mara" hanno già letto la raccolta, tuttavia non tutti, soprattutto fra coloro che leggono, senza ancora commentare.
Questi assaggi sono per voi che conoscete la mia scrittura attraverso il blog e non dal libro: noterete senz' altro molte differenze! Eh, eh!

L' ordine con cui vi proporrò i brani, è quello presente nell' edizione di "Leggimi nei pensieri" (ed è anche quello di scrittura!).

Si parte dunque con "Sandra" : una mamma giovane che desidererebbe non esserlo mai stata.

Spero che questa idea sia gradita, e da una parte (chi ha già letto "Leggimi nei pensieri"), e dall' altra (chi ancora non si è fidato! ^^ ).

Un abbraccio a tutti!!!

Vostra,

Mara


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Sandra: Un assaggio per voi.

Se ho telefonato stamattina è stato solo per la mia povera coscienza.
Sono i ricordi dell’educazione cattolica purtroppo.. Fai questo così che è giusto, quello colì che va bene, così invece non si fa!

Non so dove ho letto che i mali della società sono frutto dell’impostazione catechistica della nostra educazione, cioè: niente ricerca, niente lavoro di mente, domande, solo “verità” già belle che pronte..

Dunque, scriveva il filosofo, che senso ha pensare? Chi vuole “scavare”? Chi vuole capirsi se la verità è una sola e tutte le altre portano dritte all’inferno?
Io nel crogiolo già mi ci sento e, anche se ho telefonato alla dottoressa stamattina, chi mi salverà dal giudizio, dal sopracciglio alzato e dai commenti impietosi non appena avrò sceso le scale e voltato l’angolo?

[...]

Don Gino esce dalla Chiesa dopo le solite due ore di confessioni (il suo pane quotidiano?), cammina passettini passettini, malfermo sulle gambe sottili, si porta a casa novantadue anni e più di mezzo secolo di peccati… meno male che non pratico altrimenti avrei dovuto aggiungere anche i miei…

Nel mio caso che ci vuole, lo psicologo o il prete? Lo psicologo che mi dica perché sono così infelice e non amo mio figlio Paolo o il prete che mi assolva dicendomi che anche la Madonna ha provato delusione e magari pure rabbia contro Gesù che è andato al Tempio senza avvisare o che non l’ha voluta ricevere perché gli erano madre e fratelli i suoi seguaci prima di lei?
Che poi, ma se il Vangelo non dice cosa pensò la Vergine Maria, perché loro lo sanno? Se avesse avuto i miei pensieri non sarebbe stata l’ Immacolata Concezione, no?

So che ho bisogno di aiuto…
E la dottoressa Torres ha il sorriso aperto, la voce dolce e bassa, l’aspetto semplice e tanto calmo…

[...]

Comunque devo dirlo alla dottoressa Torres lunedì: questo corpo, questo involucro cascante è uno dei motivi del non amore, mi guardo allo specchio e penso che se non avessi fatto figli oggi sarei ancora quella di qualche anno fa. D’accordo che i miei ricordi sono saggiamente edulcorati e per la verità ho sempre combattuto chilo più chilo meno, ma è che ora mi vedo proprio alla resa...

Tanto a quell’appuntamento io non ci vado.

[...]

Se ho telefonato è stato solo per la mia coscienza.

Perché l’altro giorno da Mc Donald con Paolo, mentre gli gridavo contro come al solito e lo lasciavo indietro bello distanziato a piagnucolare, sorda ai suoi :<< Mamma, mamma, mamma, aspettami!>>, sorda sul serio non per finta, sorda di cuore, bestemmiando contro di me per non aver avuto la forza di finire l’ università e per aver creduto di essere felice con un figlio e un marito, nello stesso palazzo dei miei, tre piani sopra, allora, mi sono sentita uno sguardo addosso… uno sguardo che aveva pena di me…

[...]

Quello sguardo è entrato un poco nei miei pensieri, qui nei miei giorni e io ho provato vergogna.
Non la rabbia che mi legittima…
Ho abbassato subito gli occhi.

[...]


Da: "Leggimi nei pensieri", Cicorivolta Edizioni - Mara Venuto

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martedì 8 luglio 2008

La buona vita.

Stefano e Giovanna, questo post è per voi.
Buona vita!

Telefono- risposto- saltato un battito- detto sì.

Eccole, risacche di eccitazione.
Subito, esondazioni di libertà.
...
E' andata.
Non vacillo: al contrario. Salgo al volo, sul primo che passa.

Il petto si espande, il ventre si riempie, come otre capace, di olio nuovo.
Niente mi tocca, nessuno mi turba.

Nulla ho voluto di piano. Nulla di pietra.
Nulla per me è certo, nulla è definitivo.

Scelta così, amata così.
La libera vita, la buona vita.

Bella vita.
Sciolta. Viandante. Scorre.
Precipita sulle rapide, si ribalta senza dolore nè male.

Bella vita.
Colpevole senza rinunce, azzera i muri e si erge a giudice di ogni catena di livido amore.

Bella vita.
Facile, mercenaria... Ecco le accuse...
Silenzio: io vado. Ignoro i suoni rochi di chi vuol fermarmi.

Solo.
Senza paura, senza dolori graziati, senza rimorsi.
Solo.
Mi risarcisco e mi dico grazie: hai saputo trovarti.

Solo.
Senza misericordia, senza lamenti, senza riposo.
Solo.
Mi ricompenso e mi dico grazie: hai vinto.

Solo.
Senza voltarmi. Senza dubbi. Senza fermate.
Solo...

Poi un giorno è arrivato. Un giorno è stato.

L' ho sentita.
E' salita in su da me, dalla terra, nelle mie viscere.
Ho detto basta al tempo.

Sì.
Ho capito.
Era per me.

Fine del mondo. Fine del resto. Fine del mai.
...

Telefono- risposto- saltato un battito- detto sì.

Lo penso, lo dico: questa è la volta buona.
Niente paura. Nessuna paura.

E' andata.
Mi arma la sfida, mi imbocca la certezza dell' anima accalorata, mi lancio nel vento e non fermo la mia rincorsa.

Sono sereno, senza rancori, senza male.
In cuor mio, sorrido.

E dico grazie alla libera vita.
Alla buona vita.

Mara

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domenica 6 luglio 2008

Volti. Di un sabato sera in notturno.


Occhi...

Mi guardano.

Volti...

Sospesi.
Attendono.

Donne.
Morbide. Luminose.
Vive.

Uomini.
Seri. Sorridenti.
Colonne.

Volti maturi. Volti segnati.
Volti freschi. Volti lucidi come acqua al sole.

Due piccoline, gonne bianche a balze, giocano. Sotto i miei occhi.

...

Sono lì.
Parlo. Sorrido. Mi sporgo, in avanti.
Senza accorgermene, mi protendo verso di loro, vorrei raggiungerli.
Toccarli, accarezzare cuori che non conosco. Ridurre distanze, fondendo separazioni di tempo, anni, spazi, vite.

Sono assisa su, appena più in alto, ma non sono io.
Io sono in terra, là, seduta in mezzo a voi.

Parlo, sorrido. Racconto.
Vi spiego, cerco i vostri occhi, vi sento.
Sento attese, sento emozioni. Sento sorrisi, sento tensione. Sento desiderio che si scioglie...
Sento pace.

Vi sento vivi. Vi sento respirare e sperare. Voler credere, voler toccare.

Vi sono grata.

Siete qui. Avete aspettato a lungo. Siete rimasti fino alla fine.
Avete voluto parole, sguardi, un tocco timido, una frase breve, un sorriso...

Vi sono grata.

E' stato molto bello.
Nell' anima. Con voi.


Mara

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venerdì 4 luglio 2008

Post ad personam: Sabato 5, presenterò "Leggimi nei pensieri" a Cisternino (BR), nel centro storico, ore 21.

Miei cari tutti,

oggi prendo ancora un po' di spazio "ad personam", per segnalarvi una rassegna estiva, nella splendida cornice naturale delle Puglie, che mi vedrà protagonista sabato sera, 5 luglio, alle ore 21, con la presentazione di "Leggimi nei pensieri" a Cisternino (BR)

“In arte...donne” è il titolo della rassegna organizzata dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Cisternino, all’interno del calendario delle manifestazioni estive che animeranno, di serata in serata, il borgo cistranese.
Si tratta di tre appuntamenti, tutti dedicati a differenti forme di arte al femminile, a me, competerà dare il la, con la presentazione del mio libro "Leggimi nei pensieri".

Location di prestigio, per queste espressioni d’arte, saranno, di volta in volta, angoli suggestivi del centro storico: il primo appuntamento, che mi vedrà protagonista, è previsto per le ore 21, presso piazza Pellegrino Rossi.

"Leggimi nei pensieri" -molti di voi, ormai, lo sanno più che bene!- è uscito in maggio, pubblicato da Cicorivolta Edizioni. Si tratta di un racconto corale di storie diverse, non comunicanti fra di loro, colte apparentemente a caso nelle maglie della strada, unite dall'appartenenza alla umanità più viva e contemporanea. I protagonisti di “Leggimi nei pensieri”, in monologhi-verità, si riservano uno spazio privato per il dialogo sincero con sé stessi, senza maschere nè pietà, catturati dal desiderio di pensare a sé stessi, all' improvviso, magari al lavoro, per strada, al pub, nei negozi o a casa; in un fuggente momento di autenticità che una sensazione, un colore o un volto, delle note, ispirano loro, prima che il ritmo della corsa li richiami ad uscire veloci da sé stessi.
Ho intitolato la mia raccolta “Leggimi nei pensieri”, perchè queste voci sembrano sfidarci a guardare oltre il teatro del loro vivere, per scorgere verità che sono anelito comune, oggi, a molti uomini.

La serata di sabato vedrà altre espressioni d’arte al femminile prendere forma e colore, attraverso la musica e la pittura.
Inoltre, Francesca Vignola, nota attrice locale, leggerà alcuni brani tratti dalla mia opera.

Mi rendo conto che questo annuncio sarà superfluo per la maggior parte di voi, amici del Blorum, che mi leggete, vivendo sparsi, lungo il nostro incantevole Paese, tuttavia, sono felice di condividere la mia emozione e la mia gioia con voi!

Naturalmente, per tutti coloro che, invece, si trovano qui, più vicini a me, vi dico solo che vi aspetto!
Felice di incontrarvi e di conoscervi.

SABATO 5, ORE 21, IN PIAZZA PELLEGRINO ROSSI, NEL CENTRO STORICO DI CISTERNINO (BR).

Mara

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giovedì 3 luglio 2008

Ingrid.


Volo leggero, volo sospeso.

Volo libero. Senza pesi.

Affonda giù, a un palmo dal suolo e si rialza, nella rincorsa verso la vetta del cielo, veloce come solo uno spasmo di vita può essere.

Volo di friabili ossa bucate, di battiti di sangue e ali del desiderio, di occhi spazzati da correnti traditrici, a coprire distanze che sembrano eterne.

Volo di pensieri che si susseguono, salvando e annientando, faccia in terra, nella polvere e nel fango, in ginocchio, ai piedi di chi comanda la vita e la morte.

Volo di speranze affamate, lasciate divorarsi l' anima le une con le altre, come i corpi sfiancati dal digiuno di pane e di parole, di mani e sogni.

Volo di volontà piegate dalla irriducibilità di soli, definitivi no. Crudele mala educazione di menti e cuori, pericolosi nemici di libertà cieche, a senso unico e parziale.

Volo di assenze, nello spazio infinito di cicli naturali, di stagioni e ritorni, a suppurare piaghe dell' anima, solcando visi, corpi, forando anime con ganci arrugginiti, nei macelli di una guerra senza sonno nè perdono.

Ingrid.

Ingrid, ieri ha volato.

Ha volato alto, senza mai guardare alla vita al di là del cielo; è rimasta sulla scia di tutti i suoi voli disperati, appartenendo ai ricordi più maledetti, intessendo la libertà con il dolore e la morte.

Ha volato: un piede in terra, sul giaciglio gelato; una mano in aria, a toccare il vento.
Ha volato: i ceppi ai polsi e gli occhi finalmente negli occhi, dell' amore senza parole.

Ingrid ha volato.

Non so se ci credeva ancora...

Ieri, ha visto la pace. Ha salutato la libertà.

Mara

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martedì 1 luglio 2008

Avanti senza fermate.


La partenza di sempre, la marcia senza fretta di momenti stabili.

Messa in moto lucida, fuoco rapido, impulso affaticato, di rincorsa. Primi passi incerti, decisi. Mete chiare, in divenire.

Ci muoviamo nello spazio, nel ventre caldo della nascita, nelle distanze aeree, fluide.

Siamo fermi per scherzo; senza sapere dove, il movimento parallelo accanto a noi, calamita il nostro passo come nel sottile e impalpabile spostamento di una rotazione tellurica.

Nasciamo e andiamo.

Lanciati dal primo respiro alla vita terrena, spinti in un agire continuo, non identificato, per via della sua inevitabile naturalezza: ci muoviamo.

Ogni momento in più, segna un passo in avanti del nostro esistere, verso un centro che cambia spazi e sembianze, avvolgendosi, spirale su sè stesso come nastro veloce, diluendosi in acque immaginarie, cambiando tonalità nell' incontro con ossigeno e anidrini, maschili e femminili.

Nasciamo e andiamo.

Sospinti da istinti archetipici, frammentati in direzioni diramate opposte, dal primo respiro fino al buio degli occhi.
Così andiamo.

Non sappiamo di non essere fissi, senza moti, neppure laddove neghiamo l' andare, impiantati in punti fermi, sulla terra, niente ombre, solo il nostro corpo tirato verso l' alto, teso, non volente, verso altre mete.

Graziati dal fare, condannati al fare.

Senza scelta, eppure certi di aver plasmato una fermata, chiudendo ogni accesso al percorso che oltrepassa l' orizzonte nascosto. Siamo là, in cammino, anche quando immobili.

Il nostro pensiero viaggia, corre, ci attraversa, valicando limiti prigionieri, imposti, voluti.
Lo stordimento dal vagare nel cuore della mente, vive come un anelito, in momenti di strazio, ma resta una visione inarrivabile.

Nasciamo e andiamo.

Trasportati a vivere dai nostri piedi; spinti in avanti, negli stagni, dal corso ininterrotto dei nostri pensieri.

Perfetti miracoli, senza sapere, senza neppure immaginare, sognanti l' impossibile.


Mara


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