sabato 10 gennaio 2009

Ho sognato che piangevo.

Stanotte.
No, sbaglio, era mattina.
Anche piuttosto tardi.

Ho messo i piedi per terra e fatto una telefonata urgente, schiarendomi prima la voce per pulirla dalla sordità muta della notte, ancora addosso a me.
Poi sono tornata nel letto, spossata dall' assenza di fiducia, e mi sono addormentata, ancora.

E' stato allora che ho sognato.
Ho sognato che piangevo.

Ho scoperto di conoscere il pianto solo pochi anni fa.
Esiste un pianto che non è così noto, prende le sembianze di una lucida possessione, rapina pensieri franchi e succhia le forze dal fondo del corpo, come se servisse a non lasciare dentro neppure una stilla d' anima.
Esiste un pianto che ignora la legge della pudore e della verecondia, che impone la sua vergogna sfacciata e la violenza dell' istinto, che ricorda un cane macilento che ulula con pause metriche alla luna, accanto al corpo di un compagno abbattuto su una stretta strada di provincia.
Esiste un pianto che grida anche se non vorresti, che sale dal petto come un' esondazione e spezza la voce in misure frammentate di lamenti, ed è un lamento, effonde lamenti feriti e ricorda l' animale senza educazione che sussiste nella carne dell' uomo...

Stamattina ho sognato che piangevo.
Il mio amore mi era accanto e mi chiedeva, mi domandava, mi teneva il braccio attorno alle spalle.
Io piangevo.
Ed era quel pianto lì, quella crudele e dolente discesa nel gorgo di un dolore sconosciuto e non necessario.
Capisco che il mio pianto a dirotto non è mai esploso a gridare un dolore necessario, un dolore inevitabile, un dolore equo.

E' finora stato sempre utile, forse mai legittimo.


Mara

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13 Commenti:

Blogger Tittyna ha detto...

Tu l'hai spiegato, hai tradotto in parole le lacrime che non conoscono freno, come una valanga che diventa sempre più grande man mano che scende a valle. Quel dolore al petto, il respiro che manca, l'incapacità di smettere. Ho pianto così tanto, in vita mia...
Ti adoro

10 gennaio 2009 alle ore 20:38  
Anonymous Anonimo ha detto...

Oramai non so più da quanto tempo piango, o meglio lo so: più di 25 anni che non verso una lacrima, ma non per pudore, verecondia, machismo o freddezza. Semplicemente non sono più capace di piangere. Né credo ne sarò mai più capace: tutte le lacrime le ho spese nei miei primi dieci anni di vita. Il pianto per me si è esaurito 25 anni fa. E non dico che in questi 25 anni non abbia avuto motivi per piangere: ma non ne sono capace, le riserve di lacrime si sono esaurite, prosciugate insieme ai singhiozzi.

Immagino che il pianto che hai descritto sia così, improvviso, senza un motivo preciso. Un dolore al petto. Immagino. Non me lo ricordo com'è piangere.

Un bacione, piccola Mara

Beppe

10 gennaio 2009 alle ore 20:57  
Blogger Mara ha detto...

@Titty: Sì, tesoro, lo descrivi in modo pieno e vero. Così come l' ho vissuto anch' io.
Io ho pianto, qualche anno fa, più di quanto non avessi mai pianto in tutta la mia vita... Tuttavia, se mettessi lacrime e sorrisi sul piatto della bilancia, penderebbe in favore dei sorrisi, anche quando velati.
Ti auguro, tesoro dolce, che da oggi in poi, se non è stato così anche per te, lo diventi presto e il pianto si tramuti in risate di pace e vera felicità.

Ti voglio bene. : )

11 gennaio 2009 alle ore 16:40  
Blogger Mara ha detto...

@Beppe: Caro Beppe, hai immaginato molto bene: nel sogno (ma anche nella vita è stato così, non sempre ma è successo, per dei dolori che avevo troppo a lungo ignorato) "il pianto era improvviso, senza un motivo preciso, un dolore al petto."
Ho difficoltà ad entrare profondamente nell' impossibilità di piangere. A me non piace per nulla piangere e molto spesso trattengo il dolore e reprimo le lacrime, tuttavia so che è una possibilità sempre presente per me e anche un' occasione di sfogo e di sollievo molto efficace.
Mi incuriosisce perciò l' incapacità che descrivi, la trovo significativa e rara...
Ma d' altronde mi stupisco fino ad un certo punto, perchè tu sei un outsider sotto molti aspetti! ; )

Un abbraccio Beppe.

11 gennaio 2009 alle ore 17:00  
Blogger Elena T. ha detto...

Rifletto su quanto ho pianto finora.
Molti anni fa piangevo e molto. Adesso quasi mai.
Ci sono stati molti tipi di pianto nella mia vita, da quello della disperazione più profonda, della rabbia, della commozione, della gioia, ecc. Forse tutti i pianti che possano esistere.
Sarà per questo che adesso il mio cuore ha voglia solo di ridere??..

Un bacio grande Mara!

12 gennaio 2009 alle ore 13:55  
Blogger Mara ha detto...

@Elena T.: mia carissima Elena, anche il mio cuore ha un' immensa, profonda -forse sempre presente e innata- voglia di ridere!
Tanto più dopo aver sofferto e anche tanto, qualche tempo fa...

Sai, ogni giorno che passa continuo a sentire sempre più forte la vicinanza con te. : )

Ti abbraccio con affetto!

12 gennaio 2009 alle ore 14:09  
Anonymous Anonimo ha detto...

Sono molto emotiva, non mi è difficile piangere e spesso mi succede anche in situazoni che mi mettono in imbarazzo ma, piangere nel sonno mi è successo si e no un paio di volte..


Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.
Charlie Chaplin

Ti auguro una serena settimana
Cri

12 gennaio 2009 alle ore 17:50  
Blogger Mara ha detto...

@Cri: carissima Cryi, che gioia trovarti qui sul Blorum! : )
Ti seguo e leggo sempre con piacere il tuo blog, mi attira per il mondo interiore profondissimo che emerge in ogni post.
Grazie infinite per la frase di Chaplin che mi hai regalato, la trovo vera e intensa.
A presto, da te!
Un abbraccio.

12 gennaio 2009 alle ore 19:17  
Blogger Elena T. ha detto...

Un abbraccio stretto stretto anche a te!
Bacio :)

13 gennaio 2009 alle ore 17:06  
Blogger Mara ha detto...

@Elena T: Baci (tantiiiiiii!!!!!!!!!!!!) a te, Elena mia!!!
: D

13 gennaio 2009 alle ore 18:10  
Blogger Unknown ha detto...

Carissima Mara,
non c'e' nulla di piu' catartico di "una bella chiangiuta". La vita si fa cosi' frenetica che a volte ci si dimentica da quanto tempo non si piange di cuore. Ridere e piangere sono equamente importanti come sfoghi emotivi. L'ultima volta che ho riso me la ricordo benissimo, ma l'ultima volta che ho pianto di gusto... non ne sono sicura. Pertanto mi propongo di trovare presto un momento di pace tutto mio per poter piangere a crepapelle... o a dirotto. Same difference ;-)
Un abbraccio forte,
T

13 gennaio 2009 alle ore 22:25  
Blogger Mara ha detto...

@Tiziana: : D
T, sei fantastica, ti adoro!!!

Domani scriverò un altro post: il tuo commento ha chiuso questa paginetta su lacrime e pianto in modo perfetto. Nient' altro da aggiungere.

Baci, carissima T!

13 gennaio 2009 alle ore 23:31  
Anonymous Anonimo ha detto...

Troppo buona :)
Buona notte
Cri

15 gennaio 2009 alle ore 23:51  

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