giovedì 23 ottobre 2008

La svolta, la fiducia e la gratitudine.

Ieri a cena ero stanca.

La Carrà in tv, piccole boule rosse e cifre a molti zeri, ragazzoni lucidati e persone felici che non si rendono ancora conto se possono crederci oppure no.

Di tanto in tanto brevi interviste, ricordi fuggenti: attori, conduttrici, giornalisti, scrittori, raccontano.
Ricordano il momento, quell' istante a marchio di fuoco su cuore e mente... l' attimo della svolta come giro di rivoluzione sull' asse della loro vita...

I ricordi sono veloci tocchi leggeri, i toni mai calcati dall' enfasi. L' emozione da sola illumina tutto.
Ed esonda, come marea alta, dagli argini del contegno, della modestia, della razionalità e del controllo.

Per tutti la fortuna -così la chiama la Carrà- ha un volto. La fortuna ha un nome di persona, la fortuna ha occhi, labbra, pelle, contorni e volumi, ha voce, sesso, è inserita in un luogo fisico, con oggetti, semplici cose quotidiane attorno, luci, colori.

Quasi sempre c' è stata una porta da varcare, come se la simbolicità del passaggio fosse intessuta nel momento stesso in cui la chance è arrivata a riposizionare parti di vita in una forma nuova.

In ognuno di quei ricordi, la fortuna ha la sostanza della fiducia e l' effetto di un grazie intimo, mai sazio, rinnovato nel tempo continuo dell' esperienza calata nella storia.

Spesso, sotto le ciglia e nel tremito appena udibile della voce, parlano lacrime.

Lo noto, ultimamente: vedo piangere più di gioia che di dolore. L' abbandono alla debolezza richiama un pudore privato, da celare agli sguardi.
Io, da sempre, piango più di felicità e di gratitudine.

Ad ogni modo, cosa significa custodire questo potere, nella vita? Cosa significa portare con sè la grazia di offrire la vera occasione, di operare cambiamenti concreti, reali, o di prospettiva, nell' esistenza di qualcuno?
Cosa è per noi, chi ha generato luce che invade e un incendio di speranze, forza e voglia di fare, desiderio acceso di meritare, impegno profuso, fede in sè stessi e nella bontà della vita?

Che potere ha l' uomo...
Il potere di cambiare il destino altrui.

A volte basta una parola.
O un esempio tacito.
A volte è un' azione materiale, un braccio magico che fora una montagna e mostra un regno, lì davanti agli occhi.

A volte la svolta è una vertigine d' amore.
A volte il sogno dell' obiettivo anelato nel tempo che si manifesta improvvisamente raggiunto.

Può essere la guarigione da un male fisico o, finalmente, la pace nel cuore.

Qualunque sia la prospettiva da cui guardare, la fortuna per me ha le sembianze di un soffio di vento, che sussurra parole di fiducia e gratitudine.



Mara

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16 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Io, negli ultimi tempi (anni), sto vivendo un periodo di svolta che ancora non accenna a fermarsi. Una continua evoluzione di me che mi spinge ad andare sempre avanti con il massimo enntusiasmo fino alla svolta successiva, a quella dopo e a quella dopo ancora in un continuo divenire.
Percorro i miei giorni così. Ebbra e stordita dal mio viaggio, completamente incapace di tornare indietro perché troppo felice e grata di quello che scopro in me e intorno a me quotidianamente.
Meravigliosa cosa la vita!!

Bacio mega!
ElenaGT

23 ottobre 2008 alle ore 13:26  
Blogger Mara ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

23 ottobre 2008 alle ore 14:05  
Blogger Mara ha detto...

@ElenaGT: grazie Elena mia.

Io credo che il tuo spirito combattivo, la fiducia e il piacere con cui ti immergi nella vita siano ciò che accende questa giostra di cambiamenti e meraviglie in te e attorno a te.

L' artefice sei e resti tu.

Tanti, tanti baci.

P.S. Un aggiornamento di Google ha modificato un po' l' interfaccia e nel cercare di capire ho fatto un piccolo caos cancellando il mio commento precedente! Sorry. ; )

23 ottobre 2008 alle ore 14:08  
Anonymous Anonimo ha detto...

Buongiorno Mara!

Io, quando ero più piccola ero una gran frignona. Piangevo spesso quando mi ferivano. E non importava se quella ferita era un rimprovero troppo duro proveniente da qualcuno da cui non me l'aspettavo, l'ennesimo stupido rimprovero da chi ne aveva già fatti troppi, o invece, qualcosa di più grande. Sì, in passato ho pianto tanto e quasi mai per commozione. Credo siano modi diversi di reagire. Reagivo alla sofferenza piangendo e alla gioia ridendo. Poi mi sono ripromessa che non avrei permesso a nessun estraneo di vedermi in difficoltà. E da lì le cose stanno migliorando. Se mi feriscono cerco di non piangere più né di arrossire.

Sì, le persone hanno un grande potere come dici tu, ma sta anche noi decidere a chi darlo...

baci baci

ps: il nuovo proposito è: non solo non piangere né arrossire, ma iniziare anche a rispondere a chi mi ferisce. Mica si può sempre incassare, eh! Ma su questo punto ancora non sono per niente brava...

24 ottobre 2008 alle ore 12:02  
Anonymous Anonimo ha detto...

carissima il tuo ultimo post è bellissimo!!ti leggo sempre ma stavolta ho sentito forte l' esigenza di scrivere per dire la mia.
da piccola, quando sentivo parlare di persone che piangevano per una grande gioia, o vedevo film e persino cartoni animati in cui questo accadeva, mi stupivo, e mi chiedevo come fosse realmente possibile che la felicità avesse tanta forza da indurre alle lacrime!oggi che la mia vita è stata più volte accarezzata dal destino nei modi e nelle forme più varie, posso dire che è vero.si può piangere di gioia.ed è un' emozione forte e dolce al tempo stesso,un lampo che ti attraversa il cuore e lo apre come un melograno mostrando tutte le sue piccole gemme nascoste.
una cosa però volevo aggiungere.spesso si parla del destino che fa visita in un dato momento della vita, facendolo divenire momento cruciale di svolta di un' intera esistenza. beh io non la vedo proprio così.piuttosto penso che nelle vite di ciascuno di noi,tanti siano gli appuntamenti cui la sorte ci invita per cambiare le cose e offrirci quelle occasioni di felicità preparate per noi.sta poi a noi avere il coraggio e la forza di accoglierle!un grazie ancora mara per il tuo bellissimo blorum e un abbraccio, cornelia

24 ottobre 2008 alle ore 12:18  
Blogger Mara ha detto...

@Clo: tesoro grazie per il tuo commento, mi riempi sempre il cuore di tenerezza.
Certamente ogni persona ha il suo ricco ventaglio di sfaccettate reazioni, tutte personali, ed è bellissimo e sacrosanto reagire con il sorriso alla gioia, così come con una decisa riaffermazione di sè di fronte alle ingiustizie!
Per chi è sensibile (come te, come me) è difficile, va imparato, è un percorso. L' importante è cominciare e se una volta non ci si riesce, pazienza, ciò che conta è la consapevolezza del proprio valore per cui vale sempre la pena di lottare.

Un bacio immenso, dolce Clo!

24 ottobre 2008 alle ore 13:20  
Blogger Mara ha detto...

@Cornelia: cara... mi sei tanto mancata! Ti pensavo e mi chiedevo come stessi e se anche tu fossi stata risucchiata da Facebook come tanti di noi!!!
Eh eh eh!

A parte gli scherzi, grazie per le tue parole bellissime e per l' immagine poetica del melograno.

In realtà sono pienamente d' accordo con te e con quanto un po' tutte avete sottolineato: al centro delle cose, della storia, ci siamo sempre noi che, anche dinnanzi ad un' occasione, non siamo mai passivi, ma attori protagonisti, nelle scelte e nei percorsi avviati che spesso preparano l' arrivo della grande chance.

Mi ero chiesta se la frase del mio post in cui era attribuito all' uomo il potere di cambiare la vita altrui, fosse un po' troppo forte e fraintendibile... Ottimo, perciò, che tu e le altre abbiate sentito di mettere i giusti accenti sul potere immenso del libero arbitrio.

Un bacio grande.

24 ottobre 2008 alle ore 13:28  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao cara Mara, ero convinta di avere scritto un mio commento sul post scorso e invece non me lo sono ritrovato, chissà perché! allora, come stai? Questo post ti riguardava in qualche parte, giusto?
E' vero: le persone possono cambiare le cose e darti una gioia immensa. Per ora per me non è sempre così, forse perché io stessa non riesco a cogliere le occasioni e per la mia pigrizia che io invece chiamo stanchezza e disillusione, perdo anche quel poco che ho.
Ora, sto cercando di riprendermi, ma sono a volte poco stimolata, eppure sono sempre stata una che stimola. Sto molto riflettendo su me stessa.
Ma torniamo nuovamente a scriverci?
Un grosso bacio e in bocca al lupo per tutto,
Cristina

24 ottobre 2008 alle ore 13:46  
Blogger Mara ha detto...

@Cristina-Biagina78: Mia cara, non sai la gioia di trovare ogni tuo commento!

Sì, dici il vero, il post riguarda la mia esperienza, ma mi è stato anche ispirato da tante vite che osservo attorno a me.

Certamente le occasioni capitano sempre, in qualche modo, preparate da noi stessi, dalle nostre scelte, dall' impegno che, come abili costruttori, mettiamo giorno dopo giorno nelle nostre vite, sia materialmente, che nella nostra crescita personale, in modo da essere più forti, saldi, pronti a non lasciarci sfilare davanti nessun treno giusto che passi.

Splendido che tu stia avendo modo di rifletteree su te stessa. Già questo significa crescita, progresso. La consapevolezza della propria realtà e di sè stessi è la base di tutto.

Lo dico sempre perchè ci credo molto: ogni crisi è importante e utile, anche se si soffre. Perchè ci fa entrare più in contatto con la verità di noi stessi e ci dà più potere per agire.

Tanti tanti baci.

P. S. Certamente scriviamoci!!!

24 ottobre 2008 alle ore 14:43  
Anonymous Anonimo ha detto...

Il potere dell'uomo è molto .... ma è anche scarso ... può essere forte con la natura, ma quando è la natura ad essere forte con l'uomo ... il potere dell'uomo è molto limitato.
Ogni uomo può lasiar passare le emozioni, o guidarle ... cercare di guidarle, di chiuderle in schemi, binari ben definiti ... a volte questo "gioco" riesce, ma il prezzo, alla fine, è molto alto: molte occasioni le si prende, ma sono molte di più quelle che si lasciano per strada, anche solo di un soffio.
Io son stato uno di questi uomini ... ora qualcosa sta cambiando: lascio passare le emozioni .... senza enfasi, senza schemi, lasciandole passare ... creando ponti, strade ... aprendo porte ... aiutando, per quanto mi è possibile, le persone attorno a me ad avere una prospettiva migliore sulla loro vita ..... lasciandomi anche sorprendere da lacrime di commozione e di gioia nel vedere quanto la semplice presenza abbia valore anche ... e forse soprattutto nel mondo d'oggi (fare ... fare .. fare, fare,farefarefare ....)

mega abbraccio
Mark-78 TE

25 ottobre 2008 alle ore 18:09  
Blogger Mara ha detto...

@Mark-78 TE: eh, Mark, grazie.
So che è così.
So che le tue emozioni fluiscono, non le trattieni, al massimo le indirizzi un po', perchè tocchino gli altri e non si dissolvano senza aver generato qualcosa di buono.
: )
Certo, le occasioni sono un onda, a picchi vanno e tornano come la risacca.
Per tutti c' è stato un momento in cui almeno una, è sfuggita fra le dita... perchè? Ognuno conosce il proprio perchè.
A volte semplicemente perchè non era possibile fare altrimenti.

Così, colpe mai.
Nuovi sogni e nuovi progetti. Forza e vista acuta per afferrare le prossime a pugno chiuso.

26 ottobre 2008 alle ore 00:38  
Blogger Mara ha detto...

@Mara: me lo scrivo da sola, "hai scordato un accento!"
Mamma mia, ragazzi...
Mi ballano le lettere sotto gli occhi, vado a letto, un sabato sera a scrivere è davvero troppooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

; P

26 ottobre 2008 alle ore 00:40  
Anonymous Anonimo ha detto...

Fortuna... non credo molto alla fortuna ma al detto "quisque faber est fortunae suae".
Fortuna forse è semplicemente quell'insight interiore che ci cambai la vita, quel prendere coscienza che ciò che aspettiamo, ciò a cui aneliamo, non è nulla di straordinario se non ciò che magari sta sotto i nostri occhi da sempre.
Quella fortuna che aspettiamo, magari,sorge dopo una "notte dei sensi" di cui tanto parlano i mistici, che nel nostro piccolo viviamo anche noi. Momenti bui, momneti di cirsi, momenti di dolore o di caos. La nostra fortuna è allora quell'elemento pacificatorio, di svolta, di trovata serenità ed equilibrio. Così fortuna diventa un amore, ritorvare un progetto, imbrigliare un'idea, scoprire un farmaco che dia solievo al nostro fisico ammalato... e lì giù lacrime. lacrime di gioia, di sollievo, di dolore. Anche quello. Anche uno status doloroso che è stato permanente per tempo è pur sempre uan fortuna. Senza un gravelutto che mi ha colpita 3 anni fa quasi, io, per esempio, non apprezzerei come faccio oggi la bellezza che si cela nelle cose. L'importanza della vita.
Io da allora ho imparato a piangere, per gioia e per dolore. Prima di allora non me l'ero mai concesso. neppure da piccola. Lo ritenevo un segno di debolezza e di viltà d'animo. Volevo esser euna tutta d'un pezzo.
Ora so che il pianto è vita.
Non smetterò mai di credere che il motore di tutto sia l'amore. Amore per sé, amore per l'altro, amore e passione per ciò che è la vita.
Quella vita che è fatta di lacrime e pianto, di stridore di denti ma di altrettanti grandi sorrisi.

30 ottobre 2008 alle ore 12:55  
Blogger Mara ha detto...

@Gdn: Giò, cara, credimi, mi lasci senza parole.
La bellezza dei sentimenti, e la profonda consapevolezza che esprimi, meritano solo ascolto, riflessioni private e un silenzio ammirato.

Anche questo commento meriterebbe un post sul tuo blog.

Ti mando un bacio con tanto affetto.

2 novembre 2008 alle ore 13:58  
Anonymous Anonimo ha detto...

Scrivi proprio bene: BRAVA!!!

5 novembre 2008 alle ore 16:58  
Blogger Mara ha detto...

@Francesca P.: La veterana delle scrittrici che me lo dice!!!
Che gioia e che soddisfazione!
: D
Grazie Fra, sei unica e il tuo parere conta moltissimo per me.

Tanti baci.

6 novembre 2008 alle ore 14:16  

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