lunedì 26 maggio 2008

Viaggi, spostamenti, traslochi...

Oggi mi sento con l' anima in viaggio.

Non in partenza, ma lì, già sul posto.

Mi vedo in una stanza d' albergo, di quelle che chiunque può immaginare, perchè chiunque c' è stato almeno una volta -per caso o per necessità-.

Corridoi lunghi, con carta da parati beige-giallino a rilievo; porta marrone (legno?) scuro; pareti leggere come ossi di seppia; carta da parati monocorde; letti -due- con copriletto tinta unita, federe e lenzuola candide che se ci avvicini il naso profumano di lavastiro; un armadio a due ante che offre grucce appese e coperte di lana grigia impietrite; un' elica a soffitto per i caldi estivi;
la porta discreta, mimetizzata nella stanza, che apre su un bagno con doccia linda, saponette incartate e asciugamani bianchi testimonial; una tv old-style così in alto che, per chi è miope come me, equivale a non averla.

Così sono qui. Mi guardo intorno, provo un sentimento usuale per me ogni qual volta viaggio e in qualunque condizione io sia: in alberghi di più alta categoria di quello in cui immagino di essere ora, oppure ospite in casa di amici, in un bungalow da campeggio o nel mio posto a sedere su un autobus che si sposta per non andare troppo vicino..

Avverto la sensazione e la carica dell' anomia.. Mi sento sconosciuta. Con il potere prezioso dell' invisibile.
Ignota.

Mi sento animata dall' interno: in questo momento libera.

Sì, certi stimoli li ricevo facilmente.
Mi sento come quando, per dirne una, all' università, i primi tempi, uscivo di casa con addosso cose che non avrei mai indossato nella mia città..

Di mio, sono una sconosciuta felice e non ho attualmente uffici a cui dovermi rappresentare con uno stile, tuttavia mi domando se, in caso contrario, mi rifugerei ogni tanto nel pensiero dell' albergo decentrato, dall' aspetto qualunque, dal colore grigio spento e l' insegna al neon, visibile solo a pochi metri, dall' angolo opposto..

Ancora oggi, di tanto in tanto, a seconda dei giorni e dei momenti, subisco il fascino di un che di anonimo, del quotidiano insonorizzato, del periferico, del qualsiasi gradevole, dell' isolato.

Oggi mi sento così. Valigie alla mano, niente trucco, nè tacchi, una reception davanti e un portiere in notturno.

Mara

http://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_leggimi_nei_pensieri.htm
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/racconti/leggimi-nei-pensieri/

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2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Io amo viaggiare e negli alberghi in genere riesco a sentirmi a casa. Solo dopo un po' sento il bisogno di casa.
Brava, scrivi bene.

MinaC

3 giugno 2008 alle ore 21:17  
Blogger Mara ha detto...

Non so chi sei e come sei arrivata da me, ma grazie!

: )

3 giugno 2008 alle ore 22:35  

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